lunedì 22 settembre 2008

CRANA ONSERNONE CH, CAPPELLA DI SAN GIUSEPPE

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Tratto dai Registri
del Municipio di Crana
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Si risolve di costruire una nuova cappella
dirimpetto a quella della Madonna del Carmine.
Si deciderà prossimamente a quale Santo dedicarla.
[A 10.12.1821]
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...evidentemente tra fine autunno e inizio primavera
è stato scelto S. Giuseppe, infatti ...

E’ stata ordinata una statua di San Giuseppe.
Per la costruzione il Municipale Carlo Sartori
fornisce 450 carichi di sassi per L. Cant. 24.-,
li prende dal suo "muriscio" a Bicherolo
e li porta alla fontana del Ronco,
lì accanto alla casina del Ronco.
[M 12.04.1822
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Alla nuova cappella si prevede di fare una portina.
[M 22.04.1822]
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Si risolve di dare inizio ai lavori di costruzione.
Carlo e Giuseppe Sartori procurano il legname
per i ponteggi e inacquano la calce. Carlo Poncioni
laverà la sabbia necessaria per la settimana.
[M 05.05.1822]
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Si danno disposizioni per far fare la portina.
[M 03.06.1822]
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La statua di S. Giuseppe e i candelieri
sono pronti da ritirare presso il costruttore per L. Cant. 113
[M 05.07.1822]
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Si dispongono i seguenti lavori:
i gradini dell’altare, il tabernacolo,
il cornicione della frontata e il pavimento in legno
ai piedi dell’altare.
[M 21.07.1822]
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La cappella è pronta da benedire, s’incarica
il Sindaco di contattare il Vicario e di
provvedere a riceverlo con i dovuti onori.
[M 10.08.1822]
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Gl’appaltatori consegnano la cappella.
I Municipali vanno a farne la perizia
e la trovano "a paragone di quella del Carmine"
e quindi l’accettano in tutte le sue
parti "mediante che gl’appaltatori la mantengano
un anno e un giorno come la regola e che
siano obbligati a levarne le ...[pecche ?]".
Praticamente chiedono la garanzia di un anno
e un giorno, ma purtroppo non era stato
previsto nei capitolati all’inizio dei lavori,
quindi la Municipalità ha dovuto rinunciarvi.
[M 08.09.1822]
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Poncioni Pietro Maria richiama il pagamento
della fattura per il lavoro fatto alla cappella,
unitamente ai suoi compagni.

[M 14.12.1822]
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".... Sarebbe cosa utilissima di ottenere
il permesso per un altare privilegiato,
cioè quello di S. Giuseppe, a patto però che
non sia troppo dispendioso.
La M. incarica il Vicesindaco Carlo Poncioni
di chiedere l’autorizzazione facendo
conoscere la miserabilità della chiesa,
onde ottenere il permesso facilmente
e con poco dispendio".
[M 23.04.1843]
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"...Il Curato fa istanza, che sia trasportato
la statua di S. Giuseppe, per riordinarla.
Si accorda detto trasporto".
[M 28.07.1872]
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